La seconda volta che feci all'amor ed il mio quarto bacio

Ogni 16 di dicembre mi tornano alla mente la seconda volta che feci all'amor ed il mio quarto bacio.
Avevo 77 anni, vivevo ad Appleby-in-Westmorland, nella contea del Cumbria, facevo il regista ma, dopo il flop del peplum "Maciste contro il fumo passivo", caddi in disgrazia e fui costretto a stare nel garage della famiglia Cuadretti, Cuadretti con la C. Era l'unico affitto che potevo permettermi.
I Cuadretti erano persone odiose, ad eccezione di Rudolph, l'unico figlio maschio, che era cheto e gentile.
Quella mattina venni svegliato da "Back in the U.S.S.R." dei Beatles suonata a volume altissimo, uscii dal garage in pigiama, la musica proveniva dalla camera di Connie Cuadretti, la figlia più odiosa dell'odiosa famiglia Cuadretti.
Mi affacciai alla sua finestra, mi vide.
"Che c'è, non ti piacciono i Beatles?" chiese.
"Oh sì che mi piacciono, sono la mia orchestra musica e spettacolo preferita" risposi.
"Entra pivello, fammi vedere come balli" disse.
Mentre scavalcavo la finestra Connie Cuadretti mise nel giradischi il 45 giri di "Twist and shout" ed io, una volta dentro, iniziai a dimenarmi come se avessi delle api nelle braghe del pigiama.
Proprio come mi sarei dovuto aspettare, prese a canzonarmi dicendo che ballavo come una femminuccia e che avevo stecchi di gelato al posto delle gambe, poi d'improvviso mi scaraventò sul letto e mi fece all'amor.
Mi stava appunto facendo all'amor quando, senza bussare, entrò il fratello cheto e gentile Rudoplh Cuadretti, analizzò in pochi attimi la situazione poi scappò urlante e in lacrime. Avevo sempre avuto il sospetto di piacergli.
Connie Cuadretti divenne una furia, mi assestò una pigna nell'occhio sinistro e sbraitò "Ecco, sei contento, hai fatto piangere mio fratello!", poi mi baciò. Lei sapeva di ylang-ylang, io di sangue che mi colava dall'arcata sopraccigliare.
Dopo secondi 7, Connie Cuadretti mi scaraventò per la seconda volta nella mattina ma, questa volta, fuori dalla finestra.

Il giorno seguente ricevetti lo sfratto, mentre a Connie Cuadretti venne l'idea di unire la danza alla violenza ed inventò un ballo dove ci si prendeva a spallate, lo chiamò "Sfogo", nome che col tempo venne storpiato dai ballerini che avevano perso i denti in "Pogo".

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