Ferenc, il diabolico contorsionista VI o VII

Ferenc, il diabolico contorsionista, si inietta nei pori della tua pelle, scatena il processo infiammatorio di un follicolo pilifero, poi della annessa ghiandola sebacea, ti fa spuntare un enorme brufolo sul naso, il phard te lo ha nascosto, non puoi coprire il bubbone, è sabato sera, uscire in queste condizioni sarebbe imbarazzante, rimani a casa, ti annoi, ti deprimi, mangi cioccolata, spuntano altri brufoli.
Ferenc, il diabolico contorsionista. Il diabolico contorsionista!

Piedi gelati


 Dramma

in Atto Unico

di Julio Roberts


Che ci fai in piedi accanto al letto? Torna a dormire, Paloma Costernacion.
Quando le fiamme si saranno chetate tornerò a dormire, Eulalio Impollinacion.
Quali fiamme, Paloma Costernacion?
Quelle che stanno avvolgendo il letto, Eulalio Impollinacion.
Come mai queste alte e scenografiche fiamme stanno avvolgendo il letto, Paloma Costernacion?
Perchè pocanzi versai del liquido infiammabile sulle lenzuola e poi vi lanciai un cerino acceso, Eulalio Impollinacion.
A che pro facesti questo, Paloma Costernacion?
Per i tuoi piedi gelati. Odio i tuoi piedi gelati, non mi fanno dormire, Eulalio Impollinacion.
Quando i miei piedi saranno belli caldi tornerai a letto, Paloma Costernacion?
Non prima, Eulalio Impollinacion.
D'accordo allora ti aspetto, Paloma Costernacion.
Mò arrivo, Eulalio Impollinacion.
Notte notte, Paloma Costernacion.
Notte notte, Eulalio Impollinacion.

FINE

Meraviglioso

Questa sera nel cortile del meraviglioso Castello di Tintagel, nella meravigliosa Cornovaglia del nord, terrò un corso che si pone come meraviglioso obiettivo quello di insegnare a centellinare il meraviglioso aggettivo superlativo meraviglioso, così da non sprecarlo per situazioni o cose che tanto meravigliose non sono con una conseguente inflazione, che in presenza di situazioni o cose realmente meravigliose ne sminuirebbe la meraviglia.
Hey meravigliosi, vi aspetto numerosi. Sarà meraviglioso.

La stagione della caccia viene e va

 Dramma

in Atto Unico

di Julio Roberts


Guarda, una pernice delle nebbie, Paquita Affabulacion!
Intendi spararle, Pedrito Sudoracion?
Intendo spararle perchè in questo consiste la caccia, Paquita Affabulacion.
Stai prendendo la mira, Pedrito Sudoracion?
Sto prendendo la mira, Paquita Affabulacion.
Stai premendo il grilletto, Pedrito Sudoracion?
Sto premendo il grilletto, Paquita Affabulacion.
 
BANG BANG

Hai udito due colpi, Paquita Affabulacion?
Ho udito due colpi, Pedrito Sudoracion.
Ti confesso che non li ho esplosi io, Paquita Affabulacion.
In effetti li ho esplosi io, Pedrito Sudoracion.
Non mi sento tanto bene, li hai per caso esplosi verso di me, Paquita Affabulacion?
Sì, sono contraria alla caccia così ho pensato di impedirti di cacciare, Pedrito Sudoracion.
Non potevi impedirmelo a parole quando ti ho invitata a caccia, Paquita Affabulacion?
Quando mi hai invitata a caccia non sapevo di essere contraria alla caccia, Pedrito Sudoracion.
Guarda, la pernice delle nebbie, là su quel ramo, sembra quasi che mi stia facendo un gesto, Paquita Affabulacion.
Sembra quasi, Pedrito Sudoracion.
Canzonato e impallinato, me tapino Paquita Affabulacion. Me tapino.
Canzonato e impallinato, te tapino Pedrito Sudoracion. Te tapino.
 
FINE

Ferenc, il diabolico contorsionista V o VI

Ferenc, il diabolico contorsionista, si gonfia nella camera d'aria della tua bicicletta, poi, quando sei sufficientemente lontano da casa, si sgonfia, ti lascia a piedi, scende la nebbia, cala la notte, fa tanto tanto freddo e hai paura.
Ferenc, il diabolico contorsionista. Il diabolico contorsionista!

La coda dello scoiattolo

Oggi sono stato alla biblioteca di  Burnham-on-Crouch, nella contea dell'Essex.
Sono stato alla biblioteca di  Burnham-on-Crouch per cercare un libro che si è rivelato essere uno spazio vuoto sullo scaffale, infatti giace intonso sul comodino dell'antipatico che lo ha preso in prestito solo per non farmelo leggere. 
Ho ripiegato sul libro di uno scrittore cinese che parla di tigri, ingiustizie e pipì sulla verdura. L'ho consegnato alla bibliotecaria perché registrasse il prestito e lei ha osservato il libro che parla di tigri, ingiustizie e pipì sulla verdura, poi ha osservato me, poi di nuovo il libro e poi di nuovo me.
Ci ha analizzati per bene, a me e al libro, quindi ha scelto un segnalibro con scritto Scoiattolo in grande, sopra ad alcune righe di descrizione. Un profilo. Il profilo del lettore scoiattolo.
Solo guardandomi negli occhi e prendendo atto che ho chiesto il prestito del libro di uno scrittore cinese che parla di tigri, ingiustizie e pipì sulla verdura, la bibliotecaria ha capito che il mio profilo è quello del lettore scoiattolo.
La bibliotecaria che si crede Dio.
Sei una persona sincera e socievole, recita il profilo del lettore scoiattolo sul segnalibro. Non è vero, mento se mi fa comodo mentire e non sono affatto socievole.
Ti piace il contatto umano e ami le cose semplici e genuine. Sbagliato, odio il contatto umano e prediligo le cose raffinate.
Sei un ottimista e non c'è ostacolo che non sia capace di superare grazie alla tua forza d'animo. Di nuovo sbagliato, sono pessimista e la prima cosa che faccio quando mi si pone davanti un ostacolo è cercare di aggirarlo, anche se so che mi si ripresenterà in tutta la sua potente ostacolosità.
Per te la vacanza è un momento di allegria per riscoprire i piaceri autentici della vita, conclude il profilo del lettore scoiattolo. Sì, questo sì.
In coda al profilo del lettore scoiattolo c'è un po' di me.
La bibliotecaria della biblioteca di  Burnham-on-Crouch, nella contea dell'Essex, si crede Dio ed io sono la coda dello scoiattolo. 
La coda dello scoiattolo.

Quando il 21 settembre del 1901 dalla bocca del marito Basil uscì un "Sì!" deciso, Etta Hobbs di Alfreton, nella contea del Derbyshire, di professione parrucchiera per interni, adagiata nel letto con un provocante pagliaccetto di raso rosso a pois bianchi, disse: "Per ti andrebbe intendevo una camomilla, ma di finir la domanda non mi lasciasti. Non mi lasciasti." 
Quando il 20 settembre del 1804 la moglie Etta gli strillò in faccia un perentorio "No!", Basil Hobbs di Wombwell, nella contea del South Yorkshire, di professione cordaio, disse: "Non ti posi ancor domanda alcuna. Domanda alcuna."

Dimissioni

Il 97% delle donne di nome Renata con più di 49 anni compiuti, scrive col lapis perchè inquina meno della penna biro. Il 2% ha i capelli un po' secchi ma non usa il balsamo. Il restante 1% forse si dimetterà dalla carica di Presidente della Regione Lazio.

Ombra

Fotografare la propria ombra allungata dal sole settembrino è OUT.
Farsi fotografare dalla propria ombra allungata dal sole settembrino è IN.

Redemptori Mater

Redemptori Mater, indicami la via per il grande impossibile.
Redemptori Mater, ieri al mare certe onde cuscì porcoddue.
Redemptori Mater, il ciambellone è rimasto attaccato allo stampo.
Redemptori Mater, quest'anno quanti cacciatori cadranno nella vecchia fornace, su nel  campo di girasoli?
Redemptori Mater, tutto a 5 euro!
Redemptori Mater, sì sì, ho capito, per le otto e mezza dobbiamo liberare il tavolo.
Redemptori Mater, lei si mangia tutta l'uva!
Redemptori Mater, golfino sulle spalle oggi?
Redemptori Mater, le tedesche fanno il bagno.
Redemptori Mater, turisti go home!
Redemptori Mater, ma... mi stai facendo piedino?
Redemptori Mater, no, niente.
Redemptori Mater, Redemptori Mater.

Fantasmini

A partire dall'anno 1928 e fino all'anno 2003, il controverso accessorio per piede noto col nome di fantasmino compare nella seconda posizione della classifica delle più belle scoperte dell'era moderna, subito dopo la penicillina e contemporaneamente nella seconda posizione della classifica delle più brutte scoperte dell'era moderna, subito dopo questo blog.

Il pulcino Piotr Pavlov

Nel settembre del 1918 la chioccia Irina Pavlova covò un uovo speciale.
Nella dacia c'è un pulcino. E' il pulcino Piotr. E' il pulcino Piotr Pavlov.
Nel febbraio del 1945 il pulcino Piotr Pavlov, studente di matematica, venne arrestato per aver pigolato contro il regime totalitarista.
Nel gulag c'è un pulcino. E' il pulcino Piotr. E' il pulcino Piotr Pavlov.
Nel giugno del 1953, dopo otto anni di prigionia, il pulcino Piotr Pavlov venne esiliato nella steppa del Kazakistan, dove finì di scontare la sua pena.
Nella steppa c'è un pulcino. E' il pulcino Piotr. E' il pulcino Piotr Pavlov.
Nell'ottobre del 1968 il pulcino Piotr Pavlov subì un tentativo di avvelenamento da parte del KGB per via di un suo scritto di denuncia dal titolo Arcipigolo gulag.   
Negli archivi del KGB c'è un pulcino. E' il pulcino Piotr. E' il pulcino Piotr Pavlov.
Nel 1974 il pulcino Piotr Pavlov fu deportato dall'Unione Sovietica in Germania Ovest e privato della cittadinanza sovietica.
In Germania Ovest c'è un pulcino. E' il pulcino Piotr. E' il pulcino Piotr Pavlov.
Nel 1990 la cittadinanza russa del pulcino Piotr Pavlov fu ripristinata e nel 1994 ritornò nella sua dacia natia dove poco dopo morì d'infarto.
Nella dacia c'è un pulcino. E' il pulcino Piotr. E' il pulcino Piotr Pavlov.
Nella calda estate del 2012, sulle spiagge del Mar Nero, il famoso Super DJ Mitri Dimitri lancia la moda della filastrocca che narra la vita del pulcino Piotr Pavlov, dopodiché scompare nel nulla.
Il pulcino Piotr. Il pulcino Piotr Pavlov.


Liberissimamente ispirato alla biografia di Aleksandr Isaevič Solženicyn.

Burning love

Nelle arene di combattimento tra galli di Cuba è ancora molto viva la leggenda di Osmany Santiago Raul, il gallo che tra il 1972 e il 1974 vinse ben trecento incontri consecutivi.
A dispetto della maschia virilità che mostrava nelle lotte, Osmany Santiago Raul era gay e quando al suo trecento e unesimo combattimento si trovò davanti come sfidante Juan Fidelito, il gallo suo grande amore non ricambiato, non mosse una penna e si lasciò massacrare.
Al cimitero dei galli da combattimento dell'Avana, sulla lapide di Osmany Santiago Raul sono incise, per suo stesso volere, le seguenti parole di un brano portato al successo da Elvis:

Lord Almighty, feel my temperature rising
Higher, higher, it’s burning through to my soul

Sintomi

Il virus influenzale che quest'anno costringerà centinaia di milioni di persone a letto, sarà particolarmente ostile e oltre ai sintomi più comuni, quali febbre, mal di testa e brividi, potrà essere causa di zampe caprine dalla cintola in giù e sensazione di sentire alla radio i Nickelback anche se non stanno trasmettendo i Nickelback.
In tali casi è consigliabile un immediato consulto medico.

Fulgore

 Dramma

 in Atto Unico

di Julio Roberts


Sposami, Altagracia Crecencia.
No, Apolinario Dionicio.
Perchè no, Altagracia Crecencia?
Perchè sono nel pieno del mio fulgore, Apolinario Dionicio.
Che intendi farci con cotanto fulgore, Altagracia Crecencia?
Nuove esperienze, Apolinario Dionicio.
Facciamole insieme queste esperienze, Altagracia Crecencia.
Non capisci, tu sei un'esperienza, Apolinario Dionicio.
Non sono che un'esperienza nel tuo taccuino delle esperienze, Altagracia Crecencia?
Sì, sei l'esperienza numero 17, Apolinario Dionicio.
L'esperienza numero 17? Non mi porterà sfortuna, Altagracia Crecencia?
Solo se sei superstizioso, Apolinario Dionicio.
                                      
                                                                      PATACRACK!
 
Cos'è stato, Altagracia Crecencia?
Il frammento di un meteorite che ora ti fa da copricapo, Apolinario Dionicio.
Me tapino, Altagracia Crecencia. Me tapino.
Te tapino, Apolinario Dionicio. Te tapino.

FINE

La grande gabola di Beccles del 1444

Ogni 10 di settembre mi torna alla memoria il 10 di settembre del 1444, più precisamente la sera in cui Ferenc, il diabolico contorsionista, si esibì a Beccles, nella contea del Suffolk.
Io, Gesù e Adam Ant, aspettavamo quel momento da molto tempo perchè girava voce che Ferenc fosse capace di cose strabilianti, come avvitarsi dentro a un barattolo di carrube sciroppate, oppure ranicchiarsi nella punta di una scarpa.
Emozionati come bambini infilammo i nostri scialli per le serate umide in uno zainetto e ci recammo al parco di Beccles, dove Ferenc avrebbe dato prova della sua abilità contorsionistica.
Al nostro arrivo notammo subito che, a parte noi, non c'era anima viva e cosa ancor più strana, solo tre sedie davanti ad un piccolo palco fatto di cassette di legno per la frutta.
Da quel momento ogni altro spettatore avrebbe trovato solo posto in piedi. Non arrivò nessun altro.
Passò mezz'ora, poi un'ora, poi due ore ma di Ferenc nemmeno l'ombra.
Era buio, l'aria piuttosto fresca, prendemmo dallo zainetto i tre scialli comprati in saldo ai magazzini Cuadretti, Cuadretti con la C, ci coprimmo le spalle e aspettammo ancora un altro po'.
Dopo tre ore decidemmo che era troppo, forse avevamo sbagliato giorno, o forse Ferenc aveva sbagliato giorno, comunque non saremmo rimasti ad attendere oltre.
Delusi tornammo verso casa.
"Magari ha avuto un impegno all'ultimo minuto" disse Gesù durante il cammino.
Adam non rispose, era davvero molto arrabbiato.
Nemmeno io risposi perchè portare lo zainetto si stava rivelando un'impresa faticosa, sembrava pesare 67,5 volte più che all'andata, però non mi lamentai, non volevo che i miei compari pensassero che ero debole, Adam mi avrebbe deriso, mi avrebbe dato della femminuccia, sicuramente. Gesù avrebbe avuto compassione ed io non volevo avere la sua compasione.
Feci uno sforzo tremendo.
Finalmente a casa andammo subito a dormire cercando di dimenticare quella serata.
L'indomani venni svegliato bruscamente dal gran vociare di Adam, stava imprecando, stava imprecando molto, Gesù cercava di chetarlo ma lui imprecava ancora di più.
"Ehy, ma che sta succedendo?" Chiesi.
"Non vedi? Guardati un po' intorno..." E giù altre imprecazioni di Adam e altri tentativi di chetarlo di Gesù.
Mi guardai un po' intorno, la casa sembrava spoglia. La casa era spoglia, durante la notte eravamo stati derubati. Derubati di tutto.
Nell'angolo dove lo avevo lasciato c'era lo zainetto, era aperto, non ricordavo di averlo lasciato aperto, all'interno era vuoto, provai a sollevarlo, era leggero, leggero come doveva essere uno zainetto vuoto. 
Improvvisamente tutto mi fu chiaro.
Ferenc, il diabolico contorsionista, senza che ce ne accorgessimo si era esibito solo per noi. Solo per noi.

Ferenc, il diabolico contorsionista IV

Ferenc, il diabolico contorsionista, si infila nel serbatoio della tua auto, lo prosciuga, ti fa pensare che quella dannata vettura consuma troppo, ti fa pensare che non te la puoi permettere, che devi prendere un modello più economico, ma non hai i soldi, vai in banca, chiedi un prestito, i tuoi debiti aumentano.
Ferenc, il diabolico contorsionista. il diabolico contorsionista!

Ferenc, il diabolico contorsionista III

Ferenc, il diabolico contorsionista, si avvita dentro al barattolo di carrube sciroppate, aspetta che tu lo riponga nel frigorifero, finisce le tue provviste per l'inverno, ti fa uscire nella tormenta a comprare dei crackers al formaggio, ti fa morire di fame.
Ferenc, il diabolico contorsionista. Il diabolico contorsionista!

Ferenc, il diabolico contorsionista II

Ferenc, il diabolico contorsionista, si ranicchia nella punta delle tue scarpe nuove, non te le fa calzare, ti fa credere di aver comprato il numero sbagliato, ti fa credere di essere impazzito.
Ferenc, il diabolico contorsionista. Il diabolico contorsionista!

Ferenc, il diabolico contorsionista

Ferenc, il diabolico contorsionista, non paga il biglietto, viaggia nel tuo bagaglio, ti stropiccia i vestiti, ti strizza il tubetto del dentifricio, manda in frantumi i souvenir che hai acquistato.
Ferenc, il diabolico contorsionista. Il diabolico contorsionista!

Il diavolo e il tuono

Tutte le volte che c'è un temporale, mi torna alla mente il forte temporale del 3 settembre 1555, a Sacriston, nella contea di Durham.
A quel tempo io, Gesù e Adam Ant, dormivamo nel sottotetto di un ristorante cinese sconsacrato.
Quando pioveva restavamo in silenzio ad ascoltare il rumore della pioggia, se però tuonava inziavamo a bisticciare perchè i nostri rispettivi genitori, durante l'infanzia, ci avevano raccontato verità diverse sull'origine di questo fenomeno e ognuno di noi sosteneva la propria verità volendo aver ragione.
A Gesù avevano detto che era il rumore del diavolo che passava sui tetti con la sua carriola, per fare raccolta di anime.
A me avevano detto che era il rumore del diavolo che toglieva le tegole dal tetto, posava un rivestimento isolante e poi rimetteva le tegole.
Ad Adam avevano detto che era il rumore del diavolo che faceva sesso sul tetto.
Quando la sera del 3 settemre 1555 nubi scure scure scure iniziarono a riversare pioggia a catinelle , e poi lampi, e poi tuoni sopra Sacriston, noi tre, come sempre, iniziammo a bisticciare.
"Ho ragione io!"
"No, io, i miei genitori non mi avrebbero mai mentito!"
"Che vorresti dire, che i nostri mentivano?"
Diversamete dal solito però, quella sera, prendemmo una decisione, una volta per tutte avremmo saputo la verità salendo sul tetto.
Non fu una decisione presa a cuor leggero perchè avevamo una gran paura del tuono, ed anche del diavolo, ma andare avanti in quel modo non si poteva.
Adam aprì il lucernario e disse rivolgendosi a Gesù:
"Forza, sali sul tetto."
"Io? Perchè io? Vacci tu!" Rispose Gesù.
"Allora ci va Julio."
"No no, io per primo non salgo, ho paura, andiamo insieme."
"Il lucernario è troppo stretto, dobbiamo salire uno alla volta."
"Allora affidiamoci alla sorte."
Adam fece per 10 volte anghingò tre galline e tre capò che indicarono per 10 volte Gesù, Gesù si rassegnò e salì sul tetto.
L'undicesimo anghingò, sempre fatto da Adam, stabilì che io dovevo essere il secondo.
Quando fummo tutti sul tetto, sotto la pioggia battente, ci guardammo un po' intorno per vedere se scorgevamo il diavolo, da qualche parte, che girava con la carriola, o posava rivestimenti, o faceva sesso.
Nulla.
"Vedrete che comparirà all'improvviso, insieme al boato del tuono."
"Sì, all'improvviso, è così che comparirà."
"Allora aspettiamo il tuono."
Completamente inzuppati ci sedemmo ad aspettare il tuono.
Come ogni tuono, anche il nostro tuono si fece precedere da un lampo che squarciò il cielo.
Il lampo che squarciò il cielo e precedette il nostro tuono, aveva la forma di un forcone a tre punte.
Le tre punte del lampo a forma di forcone che squarciò il cielo e precedette il nostro tuono, si abbatterono sulle tre nostre teste e ci fulminarono.
Il tuono non lo sentimmo, ma 72 ore dopo, quando riprendemmo i sensi, là sul tetto del nostro sottotetto, fummo concordi che a colpirci fosse stato il forcone del diavolo.
Non bisticciamo più durante i temporali. Mai più.

Domenica mattina pre-autunnale

E restiamo a letto fino a mezzogiorno.
Fino a farci venire il mal di schiena, il mal di schiena.