Il diavolo e il tuono

Tutte le volte che c'è un temporale, mi torna alla mente il forte temporale del 3 settembre 1555, a Sacriston, nella contea di Durham.
A quel tempo io, Gesù e Adam Ant, dormivamo nel sottotetto di un ristorante cinese sconsacrato.
Quando pioveva restavamo in silenzio ad ascoltare il rumore della pioggia, se però tuonava inziavamo a bisticciare perchè i nostri rispettivi genitori, durante l'infanzia, ci avevano raccontato verità diverse sull'origine di questo fenomeno e ognuno di noi sosteneva la propria verità volendo aver ragione.
A Gesù avevano detto che era il rumore del diavolo che passava sui tetti con la sua carriola, per fare raccolta di anime.
A me avevano detto che era il rumore del diavolo che toglieva le tegole dal tetto, posava un rivestimento isolante e poi rimetteva le tegole.
Ad Adam avevano detto che era il rumore del diavolo che faceva sesso sul tetto.
Quando la sera del 3 settemre 1555 nubi scure scure scure iniziarono a riversare pioggia a catinelle , e poi lampi, e poi tuoni sopra Sacriston, noi tre, come sempre, iniziammo a bisticciare.
"Ho ragione io!"
"No, io, i miei genitori non mi avrebbero mai mentito!"
"Che vorresti dire, che i nostri mentivano?"
Diversamete dal solito però, quella sera, prendemmo una decisione, una volta per tutte avremmo saputo la verità salendo sul tetto.
Non fu una decisione presa a cuor leggero perchè avevamo una gran paura del tuono, ed anche del diavolo, ma andare avanti in quel modo non si poteva.
Adam aprì il lucernario e disse rivolgendosi a Gesù:
"Forza, sali sul tetto."
"Io? Perchè io? Vacci tu!" Rispose Gesù.
"Allora ci va Julio."
"No no, io per primo non salgo, ho paura, andiamo insieme."
"Il lucernario è troppo stretto, dobbiamo salire uno alla volta."
"Allora affidiamoci alla sorte."
Adam fece per 10 volte anghingò tre galline e tre capò che indicarono per 10 volte Gesù, Gesù si rassegnò e salì sul tetto.
L'undicesimo anghingò, sempre fatto da Adam, stabilì che io dovevo essere il secondo.
Quando fummo tutti sul tetto, sotto la pioggia battente, ci guardammo un po' intorno per vedere se scorgevamo il diavolo, da qualche parte, che girava con la carriola, o posava rivestimenti, o faceva sesso.
Nulla.
"Vedrete che comparirà all'improvviso, insieme al boato del tuono."
"Sì, all'improvviso, è così che comparirà."
"Allora aspettiamo il tuono."
Completamente inzuppati ci sedemmo ad aspettare il tuono.
Come ogni tuono, anche il nostro tuono si fece precedere da un lampo che squarciò il cielo.
Il lampo che squarciò il cielo e precedette il nostro tuono, aveva la forma di un forcone a tre punte.
Le tre punte del lampo a forma di forcone che squarciò il cielo e precedette il nostro tuono, si abbatterono sulle tre nostre teste e ci fulminarono.
Il tuono non lo sentimmo, ma 72 ore dopo, quando riprendemmo i sensi, là sul tetto del nostro sottotetto, fummo concordi che a colpirci fosse stato il forcone del diavolo.
Non bisticciamo più durante i temporali. Mai più.

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