Aurora boreale

Ír Týrdòttir stava cucinando eglefino all'ammoniaca quando, dalla finestra della sua cucina, vide il cielo nero illuminarsi all'improvviso di verde, di viola ed altri colori che non era sicura di conoscere.
Uscì senza coprirsi, era freddo ma non freddissimo e come sempre quando vedeva un'aurora boreale, pensò che Gesù doveva aver lasciato il computer acceso e si era attivato lo screensaver.
Quando Ír Týrdòttir rientrò in casa, l'eglefino all'ammoniaca era bruciato.
Ma non gliene importava.
Non gliene importava.

Armageddon

Sdraiato sul pavimento di marmo mandorlino controllai da una fessura nella portafinestra che fuori ci fosse ancora vita, che l'armageddon di calore non avesse bruciato tutto e fossi rimasto solo al mondo, un po' come in quel film dove il mediocre attore Bubba Burton interpretava il ruolo di uno sdraiato sul pavimento di marmo mandorlino e controllava da una fessura nella portafinestra che fuori ci fosse ancora vita, che l'armageddon di calore non avesse bruciato tutto e fosse rimasto solo al mondo.
Dopo 51 minuti di nulla passò una Subaru Impreza, al volante c'era una giraffa.
Non ero solo al mondo. No, non lo ero.