Ramón, atto finale.

Sono sveglio da poco, mentre mi preparo la colazione sento
l'inconfondibile rombo di un ciclomotore garelli, è del postino di
Shipston-on-Stour, nel Warwickshire, qui dove vivo.
Dalla finestra vedo che infila una lettera nella mia cassetta della posta.
Esco, così come sono, percorro il vialetto in pantofole di Spongebob
e vestaglia di flanella a quadri.
Apro la cassetta e recupero la busta.
Mentre rincaso la osservo, viene da Belo Horizonte, in alto a
sinistra come mittente c'è scrito solo "Ramón".
La apro curioso, seduto sul mio futon Ikea.
 C'è una foto, questa...


Leggo quanto scritto sul retro con inchiostro turchino...

Hey sono Ramón, in questa foto è immortalato l'ultimo momento di
felicità che ho avuto con Ursula, non riesco a dimenticarla.
Me ne vado per un po', non cercarmi. Addio.

Tremo tutto, Ramón è Elvis. Ramón, il mio io depresso, è Elvis.
In tutto questo tempo non ha fatto altro che cercare se stesso.
Come tutti.
 Torna presto Ramón.
Torna presto Elvis.

DRIIIN DRIIIN

Il telefono, chi sarà?

DRIIIN DRIIIN

- Sì, pronto.
- Hey, sono Felipe.
- Chi?
- Felipe, il tuo io ipocondriaco.
- Gesù...

FINE?

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