Ogni fine estate mi torna alla mente la fine estate del 1638.
A quel tempo io, Gesù e Adam Ant, per pagare l'affitto della baracca sul fiume Musone, dove alloggiavamo, facevamo i venditori ombrellone a ombrellone sulle spiagge tra Numana e Porto Recanati, nella contea delle Marche.
Io vendevo spiedini di cocco.
Gesù vendeva pareo con stampe batik, anche se io e Adam li chiamavamo pareopareo perchè Gesù, quando si aggirava tra gli ombrelloni, strillava pareo due volte senza pausa in mezzo e l'effetto era pareopareo.
Adam invece vendeva occhiali da sole senza lenti per abbronzare il contorno occhi.
Fu proprio Adam che un giorno decise di farmi un bello scherzo, sapendo che erano più quelli che mangiavo di quelli che vendevo, sostituì l'acqua nel secchio che portavo per rinfrescare gli spiedini di cocco, con del gin ad altissima gradazione.
Iniziai a girare per la spiaggia alle 10 del mattino e alle 10:30 ero già ubriaco che sbiascicavo "Cooocobelococofreshco".
Alle 10:50 uno stuolo di giovani madri, capitanate da una finta bionda col costume imbottito, mi circondò per sapere cosa avevo venduto ai loro figli.
La testa girava, barcollavo e alla fine persi l'equilibrio, il naso si infilò tra i seni imbottiti della finta bionda, che mi allungò un ceffone, roteai su me stesso, caddi.
Tutte le giovani madri, e forse anche qualche padre, mi riempirono di botte.
Così malconcio, la sera decisi di non uscire, mentre Gesù e Adam andarono, come sempre, a ballare al Baba Beach di Porto Potenza Picena e quello che combinarono lo lessi il giorno dopo sulla Gazzetta dell'Adriatico.
In sostanza, Gesù, che da vero stacanovista si portava sempre dietro il lavoro, convinse i farisei davanti alla discoteca, che i suoi pareopareo a stampa batik erano da uomo, anzi, erano il must di stagione per il maschio fariseo.
A quel tempo io, Gesù e Adam Ant, per pagare l'affitto della baracca sul fiume Musone, dove alloggiavamo, facevamo i venditori ombrellone a ombrellone sulle spiagge tra Numana e Porto Recanati, nella contea delle Marche.
Io vendevo spiedini di cocco.
Gesù vendeva pareo con stampe batik, anche se io e Adam li chiamavamo pareopareo perchè Gesù, quando si aggirava tra gli ombrelloni, strillava pareo due volte senza pausa in mezzo e l'effetto era pareopareo.
Adam invece vendeva occhiali da sole senza lenti per abbronzare il contorno occhi.
Fu proprio Adam che un giorno decise di farmi un bello scherzo, sapendo che erano più quelli che mangiavo di quelli che vendevo, sostituì l'acqua nel secchio che portavo per rinfrescare gli spiedini di cocco, con del gin ad altissima gradazione.
Iniziai a girare per la spiaggia alle 10 del mattino e alle 10:30 ero già ubriaco che sbiascicavo "Cooocobelococofreshco".
Alle 10:50 uno stuolo di giovani madri, capitanate da una finta bionda col costume imbottito, mi circondò per sapere cosa avevo venduto ai loro figli.
La testa girava, barcollavo e alla fine persi l'equilibrio, il naso si infilò tra i seni imbottiti della finta bionda, che mi allungò un ceffone, roteai su me stesso, caddi.
Tutte le giovani madri, e forse anche qualche padre, mi riempirono di botte.
Così malconcio, la sera decisi di non uscire, mentre Gesù e Adam andarono, come sempre, a ballare al Baba Beach di Porto Potenza Picena e quello che combinarono lo lessi il giorno dopo sulla Gazzetta dell'Adriatico.
In sostanza, Gesù, che da vero stacanovista si portava sempre dietro il lavoro, convinse i farisei davanti alla discoteca, che i suoi pareopareo a stampa batik erano da uomo, anzi, erano il must di stagione per il maschio fariseo.
Li vendette tutti racimolando un bel gruzzolo che, da sua abitudine, avrebbe devoluto ai poverelli, cioè noi.
Adam gli chiese in prestito fino all'ultimo quattrino per noleggiare un trenino da turisti, di quelli che girano nelle strade a Natale e a ferragosto, ci caricò tutte le strappone che aveva rimorchiato sulla pista da ballo, partì a tutta birra, sbandò, finì in mare e venne dato per disperso.
In realtà naufragò su un'isola deserta insieme alle strappone, nel mentre trasformatesi in sirene, e dal loro canto venne ispirato.
In realtà naufragò su un'isola deserta insieme alle strappone, nel mentre trasformatesi in sirene, e dal loro canto venne ispirato.
Scrisse 897 canzoni che, 3 anni dopo, quando tornò sulla terraferma con una zattera fatta di gusci di pistacchio, trovò pessime e chiuse in un cassetto della baracca sul fiume Musone.
Che estate quella del 1638, che estate.
Che estate quella del 1638, che estate.
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