Adam Ant & the Good, the Mad and the Lovely Posse
Il 28 di giugno in crosta di pane del 1709
Ogni 28 di giugno mi torna alla mente il 28 di giugno in crosta di pane del 1709.
A quel tempo avevo 83 anni e come sempre, finita la scuola, mi misi in cerca di un lavoretto estivo così da guadagnare qualche soldino per le cingomme e i semi d'anguria da sparare con la cerbottana.
Quell'anno trovai impiego come apprendista fornaio presso il panificio Cuadretti, Cuadretti con la C, nella vicina Congleton, nella contea del Cheshire.
Il panificio Cuadretti era gestito dalla famiglia Cuadretti, una famiglia particolarmente odiosa, e proprio al membro più odioso dell'odiosa famiglia Cuadretti, la figlia maggiore Connie Cuadretti, mi affiancarono per apprendere il mestiere.
Dovetti imparare semplicemente guardandola perchè l'odiosa Connie Cuadretti era fredda e distaccata e non mi rivolgeva parola.
Dopo una settimana però, nel pieno della notte, mentre stavamo impastando, tutto d'un tratto si girò verso di me inviperita in volto e sbraitò:
"La vuoi smettere di copiare le mie forme di pane? Non ce l'hai un po' di fantasia per crearne di tue? Eh?"
Va detto che Connie Cuadretti dava al suo pane sempre e solo la forma di una batteria di automobile ed io facevo altrettanto perchè pensavo che così dovesse essere.
"Certo, ho fantasia da vendere io." Le risposi.
Spronato da tanta antipatia iniziai subito a modellare il mio impasto fino a dargli in poco tempo la perfetta forma di un nandù.
"E quello cosa sarebbe?" Mi chiese schifata.
"Un nandù, un bellissimo nandù di pane." Dissi.
"Un nandù? Tzè, solo una femminuccia come te può dare al pane la forma di un nandù!" Replicò.
Infornai il mio nandù tentando di ignorare quella strega che mi cantilenava alle spalle:
"Femmi-nu-ccia femmi-nu-ccia femmi-nu-ccia femmi-nu-ccia..."
Lavoravo di pala e ribollivo di rabbia quand'ecco che dentro al forno vidi comparire il Demone del Grano che, con voce di fuoco crepitante, mi chiese:
"La odi vero? Non vorresti darle una lezione?"
"Oh eccome se lo vorrei Signor Demone del Grano, ma non posso, perderei il lavoro." Gli risposi.
A quel punto il Demone del Grano fece una grossa risata tenebrosa come se fosse dentro ad un forno, appunto, e disse:
"Troppo tardi, troppo tardi.." E scomparve.
Nel mentre Connie Cuadretti aveva smesso di cantilenare e quando mi girai capii perchè, era diventata una statua di pane.
Oddio, che cosa avevo combinato!
Feci respiri profondi e cercai di pensare al da farsi.
L'idea migliore che mi venne fu quella di vedere se sotto la crosta fragrante ci fosse la Connie Cuadretti di carne e ossa, così le staccai l'ombelico e guardai dentro, era ripiena di mollica.
Mi raggomitolai in un angolino a piagnucolare disperato.
A quel tempo avevo 83 anni e come sempre, finita la scuola, mi misi in cerca di un lavoretto estivo così da guadagnare qualche soldino per le cingomme e i semi d'anguria da sparare con la cerbottana.
Quell'anno trovai impiego come apprendista fornaio presso il panificio Cuadretti, Cuadretti con la C, nella vicina Congleton, nella contea del Cheshire.
Il panificio Cuadretti era gestito dalla famiglia Cuadretti, una famiglia particolarmente odiosa, e proprio al membro più odioso dell'odiosa famiglia Cuadretti, la figlia maggiore Connie Cuadretti, mi affiancarono per apprendere il mestiere.
Dovetti imparare semplicemente guardandola perchè l'odiosa Connie Cuadretti era fredda e distaccata e non mi rivolgeva parola.
Dopo una settimana però, nel pieno della notte, mentre stavamo impastando, tutto d'un tratto si girò verso di me inviperita in volto e sbraitò:
"La vuoi smettere di copiare le mie forme di pane? Non ce l'hai un po' di fantasia per crearne di tue? Eh?"
Va detto che Connie Cuadretti dava al suo pane sempre e solo la forma di una batteria di automobile ed io facevo altrettanto perchè pensavo che così dovesse essere.
"Certo, ho fantasia da vendere io." Le risposi.
Spronato da tanta antipatia iniziai subito a modellare il mio impasto fino a dargli in poco tempo la perfetta forma di un nandù.
"E quello cosa sarebbe?" Mi chiese schifata.
"Un nandù, un bellissimo nandù di pane." Dissi.
"Un nandù? Tzè, solo una femminuccia come te può dare al pane la forma di un nandù!" Replicò.
Infornai il mio nandù tentando di ignorare quella strega che mi cantilenava alle spalle:
"Femmi-nu-ccia femmi-nu-ccia femmi-nu-ccia femmi-nu-ccia..."
Lavoravo di pala e ribollivo di rabbia quand'ecco che dentro al forno vidi comparire il Demone del Grano che, con voce di fuoco crepitante, mi chiese:
"La odi vero? Non vorresti darle una lezione?"
"Oh eccome se lo vorrei Signor Demone del Grano, ma non posso, perderei il lavoro." Gli risposi.
A quel punto il Demone del Grano fece una grossa risata tenebrosa come se fosse dentro ad un forno, appunto, e disse:
"Troppo tardi, troppo tardi.." E scomparve.
Nel mentre Connie Cuadretti aveva smesso di cantilenare e quando mi girai capii perchè, era diventata una statua di pane.
Oddio, che cosa avevo combinato!
Feci respiri profondi e cercai di pensare al da farsi.
L'idea migliore che mi venne fu quella di vedere se sotto la crosta fragrante ci fosse la Connie Cuadretti di carne e ossa, così le staccai l'ombelico e guardai dentro, era ripiena di mollica.
Mi raggomitolai in un angolino a piagnucolare disperato.
E piagnucolai, piagnucolai, piagnucolai...
"Hei, femminuccia, ridammi l'ombelico o vedi che ti succede!"
Alzai lo sguardo, era tornata normale, la solita odiosa Connie Cuadretti di sempre.
Incredulo mi avvicinai e le riattaccai l'ombelico che però era rimasto di pane.
"Hei, femminuccia, ridammi l'ombelico o vedi che ti succede!"
Alzai lo sguardo, era tornata normale, la solita odiosa Connie Cuadretti di sempre.
Incredulo mi avvicinai e le riattaccai l'ombelico che però era rimasto di pane.
Questa cosa la fece andare su tutte le furie tanto che mi centrò il naso con un pugno.
Non ebbi il tempo di riprendermi, mi afferrò per la camicia, mi tirò a portata di labbra e mi baciò.
Non ebbi il tempo di riprendermi, mi afferrò per la camicia, mi tirò a portata di labbra e mi baciò.
Fu bellissimo. Lei sapeva di cinque cereali, io di farina doppio zero e sangue.
Il giorno seguente il Signor Cuadretti mi licenziò, mentre Connie Cuadretti dall'ombelico di pane, prese a sfornare solo pane a forma di ombelico, ma poichè il cartello "QUI OMBELICHI DI PANE" inquietava i clienti, Rudolph Cuadretti, fratello di Connie nonchè unico membro non odioso della famiglia Cuadretti perchè cheto e gentile, cambiò il nome da ombelichi a rosette.
Fu un successo.
Pressione bassa
Le prime tracce di pressione bassa risalgono all'antica Mesopotamia.
Si deve invece ai Massili della Numidia Occidentale l'invenzione del meglio a te che a me .
Calcio
Il 13 giugno del 1698 Basil Hobbs di Pilton, nella contea del Rutland, seguendo su maxischermo allestito nella locale piazza la partita Inghilterra-Prussia valida per il girone J dei campionati europei di calcio, volle calcolare quanto tempo avrebbe impiegato la moglie Etta ad abituarsi al cambio di campo dopo l'intervallo.
Il risultato del calcolo fu 45 minuti più recupero.
Il risultato del calcolo fu 45 minuti più recupero.
Terremoto
DRIIIN DRIIIN DRIIIN
- Pronto?
- Julio, sono Gesù, come va?
- Ehhh come va... ho passato un'altra notte in tenda, sono stanco ed ho le ossa rotte, ma non mi lamento, posso ancora ritenermi molto molto fortunato.
- Non dimenticare il disegno di Dio e non perdere la fede.
- Il disegno di Dio, ora come ora, è la tremolante linea di un bimbo delle elementari sulla cartina geografica in corrispondenza della mia regione. In quanto alla fede, ne abbiamo già parlato un sacco di volte, non mi va di fingere.
- Ma Julio, non hai sentito cos'ha detto il Papa? C'ero anche io sepolto sotto le macerie.
- No, sotto le macerie c'erano gli operai che facevano il turno di notte, c'erano mia cugina e suo marito...
- Io sono un simbolo, io sono tutte quelle persone.
- Peccato, al momento servono beni di prima necessità e fondi per ricostruire. Simboli? Uhmmm... simboli... simboli... vediamo un po'... no, non servono.
- E' troppo facile prendersela con me in questo momento.
- Julio, sono Gesù, come va?
- Ehhh come va... ho passato un'altra notte in tenda, sono stanco ed ho le ossa rotte, ma non mi lamento, posso ancora ritenermi molto molto fortunato.
- Non dimenticare il disegno di Dio e non perdere la fede.
- Il disegno di Dio, ora come ora, è la tremolante linea di un bimbo delle elementari sulla cartina geografica in corrispondenza della mia regione. In quanto alla fede, ne abbiamo già parlato un sacco di volte, non mi va di fingere.
- Ma Julio, non hai sentito cos'ha detto il Papa? C'ero anche io sepolto sotto le macerie.
- No, sotto le macerie c'erano gli operai che facevano il turno di notte, c'erano mia cugina e suo marito...
- Io sono un simbolo, io sono tutte quelle persone.
- Peccato, al momento servono beni di prima necessità e fondi per ricostruire. Simboli? Uhmmm... simboli... simboli... vediamo un po'... no, non servono.
- E' troppo facile prendersela con me in questo momento.
- Questo te lo riconosco.
- Mi parlerai ancora Julio?
- Sì... lascia passare un po' di tempo però, anzi se non mi cadrà prima un mattone sulla testa mi farò vivo io.
- A presto Julio.
- Ciao Gesù.
- Sì... lascia passare un po' di tempo però, anzi se non mi cadrà prima un mattone sulla testa mi farò vivo io.
- A presto Julio.
- Ciao Gesù.
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